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Sai Chi Voti è una campagna che si è posta l’ambizioso obiettivo di aiutare gli elettori a selezionare una classe politica competente e trasparente, liberando le nostre città da corruzione, clientelismo e conflitti d’interessi.
Per farlo abbiamo voluto promuovere la cultura e la pratica della trasparenza, strumento efficace per contrastare il malaffare e ripristinare il legame di fiducia tra cittadini e istituzioni.
Attraverso la campagna Sai Chi Voti, abbiamo chiesto un impegno volontario di trasparenza ai candidati sindaco dei principali comuni italiani al voto (città capoluogo e comuni non capoluogo con popolazione superiore a 50mila abitanti).
Ai candidati sindaco abbiamo chiesto di rendere pubblici sul web il loro curriculum vitae (indicando con chiarezza le competenze e gli incarichi assunti), lo status giudiziario e una dichiarazione sui potenziali conflitti d’interessi.
Inoltre, abbiamo chiesto loro tre impegni: pubblicare i dati relativi ai finanziamenti ottenuti in campagna elettorale in un’apposita sezione del loro sito web (indicandoci il link) o, alternativamente, sulla loro scheda personale sul sito di Sai Chi Voti, avendo cura di tenerla in costante aggiornamento.
In caso di elezione, abbiamo chiesto di adottare – entro i primi 100 giorni dalla formazione della giunta – le audizioni pubbliche quale metodo per poter procedere alla nomina dei vertici aziendali e di controllo di società partecipate, enti, fondazioni, etc., la cui designazione spetta al sindaco;
Infine, in caso di elezione, abbiamo chiesto di predisporre e mantenere in costante aggiornamento la propria Agenda pubblica degli incontri con i portatori di interessi e di imporre tale obbligo anche agli assessori.
Le richieste
Ecco nel dettaglio ciò che la campagna Sai Chi Voti ha chiesto ai candidati a sindaco delle principali città italiane al voto:
Chiunque voglia essere assunto per un lavoro deve presentare il proprio CV: un documento sintetico che riassume la formazione, le principali esperienze lavorative e gli eventuali incarichi pubblici ricoperti.
Abbiamo chiesto ai candidati a sindaco di fare altrettanto: per esercitare il diritto di voto in modo libero e consapevole, i cittadini hanno bisogno di conoscere non soltanto i volti, ma anche le competenze e le esperienze maturate da chi aspira a governare le nostre città.
“I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore” (articolo 54 della Costituzione italiana). Per poter scegliere in modo consapevole ed evitare di consegnare l’amministrazione dei beni pubblici a persone poco affidabili, abbiamo chiesto ai candidati a sindaco di rendere noto il loro status giudiziario: eventuali avvisi di garanzia, carichi pendenti, condanne.
Avere potenziali conflitti d’interessi non è di per sé un crimine o un disonore. L’importante è essere trasparenti e dichiarare le circostanze in cui gli interessi personali o dei propri familiari potrebbero entrare in conflitto con quelli pubblici. Ogni cittadino ha il diritto di conoscerli, per poter vigilare sui propri amministratori. Abbiamo chiesto ai candidati di dichiarare pubblicamente eventuali conflitti di interesse.
Troppe volte abbiamo visto nominare ai vertici di società partecipate o aziende pubbliche persone incompetenti, scelte non sulla base del merito ma secondo logiche clientelari o di appartenenza politica.
Per questo abbiamo chiesto ai candidati di sottoscrivere un impegno: entro i primi 100 giorni dalla designazione della giunta, attraverso una modifica del regolamento comunale, introdurre il metodo delle audizioni pubbliche per tutte le nomine di competenza dell’amministrazione comunale in aziende partecipate, enti, fondazioni, etc.
È importante che i cittadini abbiano la possibilità di monitorare l’operato dei loro amministratori, a partire dagli incontri con i portatori d’interesse. Perciò, abbiamo chiesto che i futuri sindaci rendano pubblica l’agenda dei loro incontri e quella dei membri della giunta, perché è giusto che i loro concittadini sappiano chi influenza le decisioni pubbliche, su quali temi e presentando quale documentazione.
Chi finanzia un candidato lo fa perché ne ha stima o perché ne condivide il programma; c’è anche chi lo fa perché spera di ricavarne un tornaconto personale. Vogliamo conoscere i dati sui finanziamenti ai candidati per sapere chi sostiene la loro campagna elettorale e vigilare sull’indipendenza dei nostri futuri amministratori. Abbiamo chiesto, dunque, che tutti i candidati si impegnassero a pubblicare i dati relativi ai finanziamenti elettorali ricevuti in un’apposita sezione del loro sito web (segnalando il link) o della loro pagina personale sul sito di Sai Chi Voti, avendo cura di tenerla in costante aggiornamento.